mercoledì 31 luglio 2013

Swimming




Swimming :

1 (Sport) nuoto m., il nuotare.

2 (fig) (dizziness) capogiro m., vertigini f.pl.









mercoledì 24 luglio 2013

Consider


 



Mancarsi



(…) ci censuriamo per paura di deludere, offendere, restare soli. Non difendiamo i nostri pensieri e li svendiamo per poco o niente, barattandoli con la dose minima di quieto vivere che ci lascia in quella tollerabile infelicità che non capiamo nemmeno di cosa sia fatta, esattamente.

È così che ci si perde per strada, che si diventa brutte copie di se stessi. Smussandosi, modificando il senso delle cose che si fanno, tradendo le proprie convinzioni o lasciando che l’altro le offenda, o le svaluti, praticando la mansuetudine, considerando fisiologico, inevitabile e forse perfino giusto che il passare del tempo snaturi gli aspetti più autentici del carattere, ridimensioni gli interessi, spenga le passioni, i desideri e soprattutto il desiderio.

De Silva, Mancarsi


martedì 23 luglio 2013

Parole



È questo il difetto delle parole. Stabiliamo che non c’è altro mezzo d’intenderci e di spiegarci, e finiamo con lo scoprire che restiamo a metà della spiegazione e così lontani dal comprenderci che sarebbe stato molto meglio lasciare agli occhi e al gesto il loro peso di silenzio. Forse anche il gesto è un di più. In fin dei conti, non è altro che il disegno di una parola, il muoversi di una frase nello spazio. Ci restano gli occhi e il loro accesso privilegiato alle apparizioni.

Saramago, Di questo mondo e degli altri 
 




domenica 21 luglio 2013

Aerial



Alex S. MacLean (born 1947) is an American photographic artist who is best known for his aerial photographs. His photographs have portrayed the history and evolution of the land from vast agricultural patterns to city grids, recording changes brought about by human intervention and natural processes.





venerdì 19 luglio 2013

Consiglio



Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.
Scrivi amore senza nominarlo, la precisione sta nell'evitare.
Distraiti dal vocabolo solenne, già abbuffato,
punta al bordo, costeggia.
Il lanciatore di coltelli tocca da lontano,
l'errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di mancarlo.

Erri De Luca (da L'ospite incallito)



giovedì 18 luglio 2013

mercoledì 17 luglio 2013

Diatomee


Diatomèe s. f. pl. [lat. scient. Diatomeae, dal nome del genere Diatoma, e questo dal greco διατομ «taglio», perché le cellule formano una catena a zig-zag]. – Alghe unicellulari che vivono libere o riunite in colonie, in tutti i mari, nelle acque dolci, e anche in ambienti terrestri
(Treccani)


Le Diatomee sono alghe unicellulari microscopiche. Hanno uno scheletro di silice e popolano tutti gli ambienti acquatici. Ne sono state descritte circa 100 mila specie, sia fossili che recenti, ma potrebbero esisterne il doppio. Tanto piccole (in un cucchiaino possono starcene 25 milioni) quanto diverse l’una dall’altra, producono almeno un quarto dell’ossigeno che tutti respiriamo.
Da vive, offrono nutrimento ad animali minuscoli (come i protozoi) e giganteschi (le balene); quando muoiono si posano sui fondali, dove il loro citoplasma ricco di oli viene sepolto ed infine si trasforma in petrolio.  Alcune specie hanno adottato uno stile di vita quasi coloniale ma sono capaci di vivere singolarmente.
Le Diatomee vivono  nelle acque superficiali (meno di 100 m) per poter ricevere i raggi luminosi ed attuare la fotosintesi. Sono presenti anche in acque polari, dove le temperature rigide impediscono invece lo sviluppo di fitoplancton.

 





sabato 13 luglio 2013

martedì 9 luglio 2013

Dirigere



Ma ecco il problema che mi preoccupa: se dio non esiste, chi dirige la vita umana e tutto l’ordine sulla terra? - è l’uomo che dirige, - si affrettò a rispondere irritato Bezdomnyj a questa domanda che, bisogna riconoscerlo, non era molto chiara.
- Mi perdoni, - replicò con dolcezza lo sconosciuto, per dirigere bisogna avere un piano esatto per un periodo abbastanza lungo. Mi permetta perciò di chiederle come può l’uomo dirigere, se non solo gli manca la possibilità di fare un piano perfino per un periodo ridicolmente breve, come, diciamo, un millennio, ma non è neppure in grado di rispondere del proprio domani! - Del resto, - qui lo sconosciuto si voltò verso Berlioz, - immagini che lei si metta a dirigere, a disporre di sé e degli altri, che cominci, come dire, a prenderci gusto, ma a un tratto lei scopre di avere, eh… eh… un sarcoma al polmone - Qui lo sconosciuto sorrise dolcemente, come se il pensiero di un sarcoma al polmone gli facesse piacere, si, un sarcoma… - ripeté questa sonora parola socchiudendo gli occhi come un gatto, - e la sua attività direttiva è bell’e finita! - Nessun destino, eccetto il proprio, la interessa più. I parenti cominciano a mentirle. Lei, sentendo che c’è qualcosa che non va, si precipita dai migliori medici, poi dai ciarlatani, e magari dalle chiromanti. Sia la prima cosa che la seconda e la terza sono, lei capisce, assolutamente insensate. E tutto finisce in modo tragico: colui che, ancora poco fa, credeva di dirigere qualcosa, è steso immobile in una cassa di legno, e le persone circostanti, comprendendo che dal defunto non si cava piú alcun costrutto, lo cremano in un forno. - Ma succede anche di peggio: uno magari ha appena deciso di andare a Kislovodsk, - qui il forestiero guardò Berlioz strizzando gli occhi, - una cosuccia da nulla, si direbbe, ma non riesce a fare neppure quella, perché scivola e va a finire sotto un tram! Non mi vorrà mica dire che è stato lui a dirigere se stesso in quel modo! Non sarebbe piú giusto pensare che è stato qualcun altro a dirigerlo cosí? Qui lo sconosciuto emise una strana risatina. 


Bulgakov, Il Maestro e Margherita