mercoledì 8 giugno 2011

Vanished


Mi sembrava quasi che mio padre fosse svanito. Vederlo diventava sempre più difficile.
La sua sparizione dal mondo fu graduale, comunque.

La fine arrivò quando non riuscimmo più a vederlo; sentivamo la sua presenza in una sottile variazione del gioco di luce e ombra, o in una lieve pressione, come se nello spazio che occupavamo si fosse inserito all’improvviso un altro corpo; oppure ci capitava di sentire una strana fragranza fuori stagione, l’odore della neve che si scioglieva dentro il suo soprabito invernale, ma in un mezzogiorno bollente di agosto, come se le ultime, rare volte in cui mi capitò di sentirlo come un altro essere umano e non soltanto come un vago ricordo, avesse deciso di riapparire in questo mondo nel momento sbagliato, spostandosi involontariamente dall’inverno nel quale era immerso alla più feroce canicola. E questa scelta infelice non faceva che confermare ai suoi occhi che era destinato a svanire e a trovarsi sempre e comunque nel posto sbagliato… …
Il mondo si era allontanato da mio padre proprio come mio padre si era allontanato da noi. Diventammo il suo sogno.

(P. Harding,  L’ultimo inverno)


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