domenica 25 ottobre 2015

sabato 24 ottobre 2015

venerdì 23 ottobre 2015

Vie di fuga




Voglio dirvi perché leggere narrativa, e leggere per il proprio piacere, è una delle cose più importanti che una persona possa fare. E voglio fare un appello cosicché le persone capiscano cosa sono le biblioteche e i bibliotecari, e perché entrambe queste cose vanno difese.
La narrativa è la droga che fa da porta d’ingresso alla lettura. Non penso che esistano una cosa come “un cattivo libro per bambini”: è una fesseria, è snobismo, ed è una stupidaggine. Non scoraggiate i bambini dal leggere solo perché pensate che stanno leggendo la cosa sbagliata. Quella narrativa che a voi non piace sarà la strada per arrivare ad altri libri che potreste preferire. E non tutti hanno il vostro stesso gusto.
Se sei intrappolato in una situazione impossibile, in un posto sgradevole, e qualcuno ti offre una via di fuga temporanea, perché non dovresti prenderla? I libri fanno questo: aprono una porta, mostrano la luce fuori. E più importante ancora, durante la fuga i libri possono farti conoscere il mondo e la tua stessa condizione, ti danno armi, ti danno un armatura, cose che puoi portarti dietro quando devi tornare in prigione. Le abilità e la conoscenza sono strumenti che puoi usare per fuggire davvero

Neil Gaiman (Perchè il nostro futuro dipende dalla lettura e dalla fantasia)







Deep blue



Il mare non appartiene ai tiranni. Alla sua superficie essi possono ancora esercitare diritti iniqui e combattersi, divorarsi, trasportarvi tutti gli orrori della terra; ma trenta piedi sotto la superficie il loro potere cessa, la loro influenza si estingue, tutta la loro potenza svanisce. (...) Qui soltanto è l'indipendenza, qui non riconosco padroni, qui sono libero

Verne, Ventimila leghe sotto i mari




 Foto di Enric Adrian Gener 




 

giovedì 22 ottobre 2015

Libri & obblighi


I libri sono il modo in cui comunichiamo con i morti, il modo da cui impariamo lezioni da coloro che ci hanno preceduto. Io penso che abbiamo delle responsabilità verso il futuro. Tutti noi – come lettori, come scrittori, come cittadini – abbiamo degli obblighi. Ho pensato di elencarne alcuni qui.
Abbiamo l’obbligo di leggere per piacere, in privato e in pubblico. Se leggiamo, o se altri ci vedono leggere, impariamo, esercitiamo la nostra immaginazione. Mostriamo che leggere è una cosa buona.
Abbiamo l’obbligo di sostenere le biblioteche. Di usare le biblioteche, di incoraggiare altri a farlo, di protestare per la chiusura delle biblioteche. Se le biblioteche non vengono valorizzate, si silenziano le voci del passato e si danneggia il futuro.
Abbiamo l’obbligo di leggere ad alta voce per i nostri figli. Di leggergli cose che gli piacciono. Di leggergli storie di cui noi ci siamo già stancati. Di fare le voci, di renderle interessanti, di non smettere di leggere solo perché sanno leggere da soli.
Abbiamo l’obbligo di usare la lingua. Per metterci alla prova, per scoprire cosa le parole significano e come utilizzarle per comunicare chiaramente. Non dobbiamo provare a congelare il linguaggio, a farne una cosa morta e da riverire. Dobbiamo usarlo come una cosa viva, che scorre, e permettere ai significati di cambiare con il tempo.
Abbiamo un obbligo noi scrittori, e soprattutto noi scrittori per bambini. L’obbligo di scrivere cose vere, particolarmente quando creiamo storie di persone che non esistono in luoghi immaginari: per far capire che la verità non è ciò che accade ma ciò che ci dice qualcosa su ciò che siamo. Dopotutto, la narrativa è una bugia per raccontare la verità. E mentre dobbiamo dire ai nostri lettori cose vere, e dare loro armi e armature, e trasmettere quel poco di saggezza che abbiamo guadagnato nella nostra breve esistenza, abbiamo l’obbligo di non fare la predica o la ramanzina, di non spingere giù a forza nella gola dei nostri lettori bocconi premasticati di moralità, come fanno gli uccelli quando danno le larve ai loro piccoli. E abbiamo l’obbligo di non scrivere mai per dei bambini, mai e in nessuna circostanza, qualcosa che non vorremmo leggere noi stessi.
Abbiamo l’obbligo di capire che come scrittori per bambini il nostro lavoro è importante, perché se facciamo male il nostro lavoro e scriviamo libri noiosi che allontanano i bambini dalla lettura, abbiamo sminuito il nostro e il loro futuro.
Abbiamo l’obbligo – noi tutti, adulti e bambini, scrittori e lettori – di sognare a occhi aperti. Abbiamo l’obbligo di immaginare. È facile far finta che nessuno possa fare niente per cambiare il mondo, che la nostra società sia enorme e che gli individui non contino nulla. Ma la verità è che gli individui possono cambiare il loro mondo, gli individui danno forma al futuro e lo fanno immaginando che le cose possono essere diverse.
(...)
Ad Albert Einstein fu chiesto una volta come fosse possibile rendere i bambini più intelligenti. La sua risposta fu semplice e genale: “Se volete che un bambino sia intelligente leggetegli delle favole. Se volete che diventi più intelligente, leggetegli più favole”. Aveva capito il valore della lettura e dell’immaginazione. Spero che potremo dare ai nostri figli un mondo in cui leggeranno, e saranno letti, e immagineranno, e capiranno».

          Neil Gaiman

      http://www.fumettologica.it/2015/10/neil-gaiman-vi-spiego-perche-il-nostro-futuro-dipende-dalla-lettura-e-dalla-fantasia/

    





    

Castelli in vendita


Il castello di Sammezzano, circondato da un ampio parco, si trova nel comune di Reggello in provincia di Firenze, ed è uno dei pochi esempi presenti in Italia di architettura orientalista dell’Ottocento. L’asta con incanto con la quale sarebbe stato venduto, a partire dal valore di circa 22 milioni di euro, era in programma per martedì 20 ottobre, ma è andata deserta, finendo rinviata al 27 ottobre, quando la base sarà più bassa, 20 milioni di euro.







mercoledì 14 ottobre 2015

Inquietudine




Sono invecchiato nelle sensazioni.. Mi sono consumato formulando i pensieri… E la mia vita si è trasformata in una febbre metafisica, sempre alla scoperta di significati occulti nelle cose, giocando con il fuoco delle analogie misteriose, procrastinando la lucidità integrale, la sintesi normale da cui svestirsi.
Sono precipitato in una complessa indisciplina cerebrale, piena di indifferenze. Dove mi sono rifugiato? Ho l'impressione di non essermi rifugiato da nessuna parte. Mi sono abbandonato, ma non so a che cosa.
Mi sono concentrato e ho limitato i miei desideri per poterli rendere più raffinati. Per arrivare all'infinito, e penso che vi si possa arrivare, abbiamo bisogno di avere un porto, uno soltanto, sicuro, e da lì partire per l'indefinito.
Oggi sono un ascetico della mia religione di me stesso. Una tazza di caffè, una sigaretta e i miei sogni sostituiscono alla perfezione l'universo e le sue stelle, il lavoro, l'amore, perfino la bellezza e la gloria. Non sento quasi il bisogno di stimoli. L'oppio ce l'ho nell'anima.
Qual'è il mio sogno? Non lo so. Mi sono sforzato di arrivare a un punto dove non sappia neanche più ciò che penso, ciò che sogno, le mie visioni. Mi sembra di sognare sempre più da lontano, di sognare sempre più il vago, l'impreciso, ciò che non posso avere in visione.

Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares



 


Si può sperare?

 

DESORGIMENTO

Pubblicato il 11 ottobre 2015 · in Schegge taglienti
di Alessandra Daniele


La missione di The Martian sul pianeta Roma pare definitivamente fallita, e non certo perchè non sia riuscito a procurarsi il cibo.
Cosa farà Ignazio Marino adesso? È un chirurgo. S’è liberato un posto in Grey’s Anatomy. La sua vita non cambierebbe di molto, continuerebbe a passare quasi tutto il suo tempo a sparare cazzate dagli USA. Doverebbe soltanto rassegnarsi ad apparire in Tv una sola volta a settimana.
Impallinato Marino, adesso però Renzi ha un unico sistema per sottrarre Roma a un sempre più probabile trionfo grillino: restituirla con tutto il Lazio al Vaticano, che ha attivamente collaborato al Marinicidio. La popolarità di Papa Bergoglio agevolerà la transizione. Peccato che non durerà.
Gli toccherà gestirsi da solo il Giubileo Straordinario.
In futuro ci penserà due volte prima d’inventarsene un altro.
Se lo
scorporo dovesse funzionare, Renzi deciderà di risolvere in questo modo anche tutti i suoi altri problemi di controllo del territorio.
Per scaricare l’imbarazzante De Luca, cercherà di convincere la Spagna a riprendersi la Campania in sostituzione della secessionista Catalogna. De Luca è già un perfetto vicerè borbonico.
Il Napoli sostituirà il Barcellona nel campionato spagnolo, con prevedibile sollievo delle altre squadre.
Per arginare l’avanzata della Lega, Renzi restituirà Lombardia e Triveneto al Kaiser, cioè alla Merkel. Così la Germania non avrà bisogno di importare altri disoccupati da sfruttare nelle sue fabbriche di macchine più tossiche e truccate di Daniela Santanché.
Emiliano e la Puglia potrebbero invece finire direttamente all’Albania. Delocalizzati in blocco.
Sarà arduo convincere Alfano a rinunciare alla Sicilia, però il Califfato Islamico ha mezzi molto persuasivi. L’Isis comunque difficilmente troverà in Sicilia monumenti da demolire che non siano già stati distrutti da incuria e scempi edilizi.
Dopo il prossimo acquazzone, la Liguria sarà vendibile come parco acquatico.
Il Granducato di Toscana sarà reclamato da Denis Verdini in cambio dei suoi voti in Senato per la Riforma devolutoria. Su Twitter Renzi la chiamerà #desorgimento.
Poi trasferirà i ministeri e il Parlamento sulla Costa Smeralda in Sardegna, e la chiamerà Itagna. Realizzando il sogno d’avere sempre uno sfondo lussuoso e fotogenico per i suoi selfie.








sabato 10 ottobre 2015

Blue afternoon





 I was just a curly-haired mountain boy
On my way passing through
I heard a voice whisper "Good evening"
I turned to a shadow and saw her there
So all alone
She had those sad China eyes
That sang each time she smiled
Ah, but the song it seemed to linger
So long it deepened my love for her
Until she called me near
And then we waltzed to our heart beat
All around the sea was swaying
The breeze was praying
Never to leave her alone
Alone
Oh, the time just slipped on by
And with the time so did our love
Ah, her every move like a fever, just like a fever
Burnin' inside would not leave me...







venerdì 9 ottobre 2015

Points of view













What to do With this tiny human?



Stunning drone footage captures giant whales wondering
 what to do with a tiny human








mercoledì 7 ottobre 2015

Felicità è una coperta calda















Dipendenze





["Ma la Nannini, quando ha fatto la cover di questa canzone, lo sapeva che la canzone non parla dell'amore di un uomo per una donna ma parla di eroina?"]






lunedì 5 ottobre 2015

Disprezzo



IL MALE ASSOLUTO

 

Ovviamente il male assoluto non esiste. Male e bene sono sempre relativi a qualcuno. Per esempio, se dai fuoco alle macchine fai del male ai loro proprietari ma fai del bene all'industria automobilistica. Il fatto che in molti posti questo sia vietato, non significa che sia considerato un male assoluto (la sacralità del motore a scoppio), ma significa che al bene del mercato dell'auto si preferisce il bene dei proprietari di auto. Sono scelte discutibili, lo so, ma hanno una loro relativa logica. Quando invece in un posto si fanno leggi non perché sono utili agli abitanti del posto, ma per seguire un presunto bene assoluto, allora bisogna preoccuparsi, perché un giorno questo bene assoluto può essere "non bruciare le macchine", che va bene, ma il giorno dopo può essere "bruciare te", che va meno bene. Purtroppo le persone hanno la tendenza ad assolutizzare tutto. Non dicono "il prosciutto non mi piace", dicono "mangiare prosciutto è male", e se potessero impedirebbero a tutto il mondo di mangiare prosciutto, con le buone o con le cattive.
Quando però un male è relativo a così tante persone da essere praticamente relativo a tutta l'umanità, allora è come se fosse un male assoluto. Per esempio, se i cani prendessero improvvisamente il potere, questo sarebbe un male "assoluto".
O forse no, forse a qualcuno piacerebbe. In fondo c'è gente a cui piace lavorare, non mi stupirei che ci fosse qualcuno a cui piacerebbe farsi portare al guinzaglio da un cane.
Il male relativo più simile al male assoluto che io conosca, quello che a ben vedere è alla radice di tutte le cose più esecrande che da millenni affliggono l'umanità, dalla caccia alle streghe al suono del clacson, è il provare istintivamente disprezzo per chi non capiamo. Per farsi un'idea, basta cercare su Twitter "che problemi hanno quelli che".


In realtà tutti questi tweet dicono sempre la stessa cosa: “ma quelli che non sono esattamente come me che problemi hanno?", ed è su questo che si fonda ogni razzismo, integralismo, bullismo, qualunquismo, vandalismo e tante altre cose che finiscono con “ismo". Disprezzare a prescindere è un male per chi è disprezzato, perché non viene capito, ma è un male anche per chi disprezza perché, disprezzando, si preclude la possibilità di capire.
Il male non sta nel disprezzare. Disprezzare è ok. Il male sta nel disprezzare prima di aver provato a capire. Prima capisci, poi disprezzi. In molti casi, poi, succede che quando hai capito, non hai più neanche voglia di disprezzare.


Pubblicato da Smeriglia | 4.10.15